venerdì 24 maggio 2013

Utrecht

Udite udite! A metà aprile il sole si è degnato di venire a trovarci nella nostra bella terrazza!


Ok, ci voleva ancora la copertina, ma il giorno dopo almeno io mi sono ritrovata con una mezza abbronzatur-scottatura in faccia.

Noi invece siamo andati a trovare Henk, il prof. di Jvan, a casa sua a Utrecht. Ci siamo preparati in modo dolcissimo:
Torta con decoro Nintije, coniglietta nota a tutti i bimbi olandesi, e cioccolati fatti in casa... avevamo quantità da paura di cioccolato pasquale da far fuori!
E la giornata ci ha ripagato altrettanto dolcemente: i bimbi (3) di Henk sono simpatici e gentili (la pupa ha razzolato fra i loro giochi tutto il tempo!), la moglie (matematica russa) è una donna gentile e interessante, simpatica e fa gran bene da mangiare (interessante piatto forte di insalata belga con prosciutto al forno niente male). Inoltre il tempo è stato splendido e ci hanno portato a un bellissimo parco giochi con fattoria dove la pupa si è scatenata e per finire abbiamo anche preso un gelato italiano da leccarsi i baffi!
Ponte oscillante a paurosa altezza!
Scaletta tibetana!

Teleferica tutta da sola!!

PRIMA!

Anche PRIMA è una parola che trovo molto graziosa nella lingua olandese (anche perché difficilmente la possono dire grattando gutturalmente una sola delle sue lettere), significa BRAVO, bene, ben fatto.
Ad aprile abbiamo tentato un "primo" approccio a un Kinderopvang (ok, la parola suona male e avrei dovuto ponderare anche questo...), ovvero una specie di asilo olandese.
Prese le dovute precauzioni:
"I want to go home, please call my mum!"

Eccoci alla porta del luogo (sito strategicamente in fondo alla strada dove abitiamo!):


Nonostante i simpatici pesciolini e le poche ore del primo giorno andate bene... un tragico epilogo ha rovinato la prima prova... le educatrici del luogo hanno tentato di dare alla nostra il cosiddetto "pranzo"... fette di pane integrale con margarina e strane pappette (forse burro di arachidi, oppure uno strano formaggino spalmabile), annaffiato da una broda di acqua e sciroppo all'arancia che ritengono di poter chiamare succo (!!).
Vista la brutta sorte e non capendo che la tortura sarebbe terminata meno di 20 minuti dopo tale somministrazione, la nostra, sicura come non mai, mostra il suo biglietto "chiamate la mia mamma!". Pare che l'educatrice più anziana si sia prodigata a spiegarle (in olandese!) che la mamma sarebbe comunque arrivata dopo pochissimo e che quindi non l'avrebbe chiamata affatto.
Risultato: pianto disperato fino al mio arrivo... Nota: a metà della prova ero passata davanti alla struttura pensandola dentro a giocare, invece era nel giardino, che dà sul marciapiede... ed era là a spassarsela ridendo e correndo beata. Immaginatevi la mia sorpresa a beccarla in lacrime in un angolino al mio ritorno!
Il tutto un venerdì... e come dice mamma Darling in Peter Pan: tutte le peggiori cose accadono di venerdì.
Confidando nella quiete del w-e lunedì ci abbiamo ritentato. Record: dopo circa un'ora che il papà l'aveva lasciata là mi chiamano (miracolosamente nonostante fossi al supermercato sento il cellulare che suona!) e me la faccio passare... di nuovo pianti disperati. Impossibile capire cosa succedeva. Vado e dopo un po' che sto lì le propongo di lasciarcela ancora un pochino e di tornare a prenderla dopo un'oretta, così intanto porto la spesa a casa... "be', allora vengo con te a portare la spesa e poi torniamo qui insieme!".
Vabbe'... non poteva andare tanto meglio... una bimba che vive di comunicazione verbale non può che soccombere davanti a una maestra che dice di capire anche qualcosa che la bimba le dice e crede di riscire a farsi capire se le parla in olandese, ma con calma e qualche gesto...
Visto che comunque non sarebbe andata che un paio di volte a settimana per un paio di mesi, un acclimatamento di questo genere era troppo...

LENTE!

Lente... suona un po' come un'accusa? In effetti siamo lentissime a darvi aggiornamenti del blog... è che il tempo è sempre tiranno e la gravidanza che avanza mi dà grossi problemi a stare tanto seduta a scrivere al PC... più di dieci minuti  e la schiena si blocca irreparabilmente e poi ci metto almeno altrettanto per rimettermi in piedi...
A proposito di panza e di aggiornamenti anche a fine marzo abbiamo avuto una seduta di pittura:


Questa volta si è sbizzarrita la pupattola da sola e con colori più sgargianti... il risultato è stato una lavatrice di tutto quello che è capitato a tiro e una caccia al pezzetto di colore caduto sul pavimento e appiccicato alle ciabatte... ma il risultato non è male, no?

Comunque LENTE è una parola olandese, una di quelle che mi piacciono parecchio. In olandese vorrebbe dire PRIMAVERA... che non so gli altri anni come funzionava, ma quest'anno è davvero lenta a partire. Di qui il divertimento verbale della cosa. Giusto per dire... a 5 giorni dall'inizio ufficiale della primavera ecco come si mostrava il canale sotto casa:






Ghiacciolini a bolle: graziosissimi, ma decisamente fuori stagione secondo la sottoscritta!

Altre parole olandesi che trovo particolarmente interesanti per comprendere non solo la lingua, ma anche le situazioni e il modo di concepire la vita degli olandesi sono TRAP=SCALA e BANK=DIVANO (oltre che panca, ma per loro il divano e la panca possono anche essere sinonimi, visto che la comodità evidentemente non è poi così fondamentale...).
TRAP di un mulino di Leida (non riesco a inserire anche la foto di me con la panza che scendo dalla stessa scala, ma l'ho fatto, vi assicuro!). Ecco, la media delle scale, anche in appartamenti moderni, olandesi non è tanto meno ripida di questa. Ecco perché trovo azzeccato il nome... non sono scale, ma TRAPpole!

e aprile non è da meno...

A distanza di circa un mese siamo tornati a Rotterdam. L'idea era di mettere anche queste ultime due foto nel post precedente, ma non si sa perché non c'è stato verso di mettercele...
Ed ecco allora un simpatico scorcio della parte esterna del museo, con parecchie interessanti imbarcazioni di varia dimensione e foggia nel canale/porticciolo di fronte:


E la pupa in anda di soccorso in mare su un gommoncino nella terrazza dei bimbi:


Marzo profumo di mare... in scatola museale!

La fine di marzo ci ha portato in due posti marinareschi. Il primo non è questa cosa eccitante... è il piccolo museo marittimo di Scheveningen, il paesino-spiaggia di Den Haag. Ma per passare una mattinata non è poi così malvagio (soprattutto perché compreso nella museumkaart della mamma e gratis per la pupa...).
Fra un po' di pesci finti, altri imbalsamati e qualche ricostruzione di scenari di spiaggia e mare d'epoca (simpatica la sala che imita la stiva di una nave con il soffitto che si muove come se si fosse in barca!), la pupa ha scoperto che le donne olandesi una volta portavano delle bellissime cuffie di pizzo di cui si è innamorata.
Murales all'esterno del museo di Scheveningen
Pochi giorni dopo però siamo invece approdati a quello che rimane per ora il museo preferito della fanciulla: il museo marittimo di Rotterdam. Ad oggi ci siamo già dovuti tornare una seconda volta e già si sta prospettando la terza visita... Faremo un monumento a chi ha inventato la museumkaart e a chi ha deciso che sotto i 4 anni i bimbi non pagano quasi nessun museo olandese...
A dire la verità per un adulto, dopo tanto che avevamo letto su questo che doveva essere un museo marittimo megagalattico, un po' si resta delusi... ma per un bimbo, dopo il "labirinto-quiz" dei pirati (ultimamente molto gettonati insieme ai pompieri), arrivare nel mondo del prof. Plonk con barche a vela formato mini, barche "storte" dove cercare di organizzare un pranzo ondeggiante e una enorme terrazza/molo/scalo merci con gommoni di salvataggio, c'è di che divertirsi!
 
Con il giubbino si è più sicuri anche nel mare tempestoso (essendo in Olanda non manca nella sala un generatore di vento per rendere più realistica la "gita" sulla barchetta a vela)
Ponte tibetano per raggiungere un'amaca...

La cambusa con pavimento storto!


...inizia con il suo primo trasporto...

... e termina il primo carico!
 
Promosso a ingegnere idraulico si dà da fare con tubi di varia foggia per far correre palline colorate!